lunedì 23 luglio 2012

Il giorno arriva presto
per chi non sa dormire
i sogni mal sognati ti salutano
ti lasciano e forse mai stati qui
il cuscino è pesante
uno slancio per alzarsi
ed uno sbadiglio per restare
la testa è pensante
sopra a gambe "fico fico"
resistere al montante del sole
donare i fianchi fino a sfondarsi di caffè
e di qualche buongiorno
sorrisi a disperdersi sui lavori quotidiani
qualche cosa di buono succede anche
ogni tanto
di nascosto e con discrezione.

venerdì 13 luglio 2012

ero alla ricerca di qualcosa
in quella melma umana
forse di me
sapevo di esserci
ma non sapevo come
birra in mano e sorrisi in faccia
ti fan l'abito più bello
e via di pacche e di saluti e di frasi già dette
la serata correva come poteva
l'aiutavi tu con qualche superdrink
le ferie già andate
la voglia ormai finita
la musica incessante
qualche bestemmia in discrezione
per almeno pensare di poter spezzare le manette
dentro alla cella del venerdì sera.

giovedì 5 luglio 2012

Non si era ancora capito
da che parte tirasse il vento
di soppiatto sotto copertura
ma nel letto di altri
si annaspava su mari in burrasca
e le navi appena più in là
salutavano e continuavano ad andare
"finchè la barca va lasciala andare"
cantava una stronza
poco importa chi ci schiattava sotto
ovviamente si procedeva per il bene dell'equipaggio
"o con noi o sotto di noi"
io fortunatamente il mio salvagente sempre nelle mani
ma il mare è grande e fa paura
a volte lasciare la gente salva vuol dire ucciderla poco dopo
e niente è in salvo se non c'è scritto "fine".
Il fine giustifica i mezzi e allora tutti sotto sorridenti
non annaspare ma lasciarsi andare
ridere mentre la nave ci si appoggia sopra
si è soltanto "grasso" dentro ad ingranaggi arrugginiti.

lunedì 2 luglio 2012

era forse l'ora di spiccare il volo
spiaccicato un po' più in là
o forse
divincolarsi tra le lenzuola
tra incubi e bagnati umori
oppure
lasciarsi tutto alle spalle
e correre verso il tramonto
o ancora
sfidare il primo mulino a vento
e batterlo persino
o solo
far pace coi desideri
e far due conti con quello che restava.