martedì 4 settembre 2012

Acquistavo pure io merce sparsa
corsie ordinate e carrelli in doppia fila
metti la freccia raccogli e tira nella cesta
il mitico prodotto.
La carne più in là aspettava morta
la mia mano
da poco aveva accarezzato
il mio passato disteso sul letto
il mio passato nato prima di me
la Nonna che non poteva camminare
mi premevano pensieri
di gioventù dispersa tra i campi
di gioventù dispersa tra gli anni
ed il passare come l'acqua del fiume
che mai ritorna ma fa rumore
il suo passare.
"Mi credevo che il male fosse meno"
diceva e mi fissava
e solo con gli occhi
rispondevo che il male è sempre troppo
anche il poco sfonda gli argini
e lascia ferite sulla pelle
e su di sè...
e si curano solo col
non curarsene...

sabato 18 agosto 2012

C'era un giorno
l'Amore
quando fu - chiese lei
non saprei con certezza
ma è stato, ricordo sbiadito
sole cadente e giornate accese
forse non l'ho coccolato
o semplicemente era altro destino
arrivarono tempeste e scomparve
c'era un giorno
l'Amore
quando fu - chiese lui
con certezza non saprei
ricordo sorrisi donati
e fiori raccolti
mi bastava una carezza
ma forse era soltanto paura
solitudine che bussava alla porta
e tu piena di paure a riempirti d'amore
l'amore? era forse altro?
c'era un giorno
l'Amore
magari oggi
non chiamarlo così disse lei
non è da chiamare affatto disse lui
ma mi piace il tuo buffo modo disse lei
e il tuo sorriso costante disse lui
è come vento sui mulini? chiese lei
è come acqua sul tuo corpo disse lui...
non chiamarlo così mai disse lei
non lo chiamo affatto disse lui
e fu silenzio...
sguardi

mi chiami?

ti chiamo!

lunedì 13 agosto 2012

Il sudore ti scivola via come rugiada
pelle umida da troppa fatica
il sole inclemente
colpisce a raffiche di mitra
la trincea più vicina è l'ombra del noce
non c'è speranza di arrivarci vivi
il frigo dopo la porta
la fine del tunnel nel giro di chiavi
dentro a ruggire gatti arsi
vogliono per loro la tua presenza
li scacci li scansi li eviti
e ti lasci andare sul divano
sotto mille ruvide leccate.

domenica 12 agosto 2012

Alte uniformi
per piccoli uomini
coprire di bianco
anime sottili
spesso l'abito fa il monaco
di indiscusse capacità
lo ricopre di cariche
lo innalza in qualche modo
a un qualche Dio indiscutibile
in terra
la terra lo sa che il bianco
di nero facilmente si macchia
che a guerre fredde
ci si è scaldato il globo
che le lancette corrono
verso il baratro e l'oblio
alte uniformi e piccoli uomini
a seguire le pazzie della tv
accese le reti e menti in stand by
a pensare al derby successivo
milan-inter palestina-israele noi-loro
tutti con tutta la ragione dalla loro parte
e tutti a seguire direttive
tra i consigli degli acquisti.
Alte uniformi su piccoli uomini
il rivolo di sangue nel lavello
contiene tutto
guerra odio ingiustizia e schiavitù
e con lui le ultime gocce di vita corrono
ricche di sale e sapori
palati fini e pance gonfie
e che l'ultima cena
sia donata da Dio
ai nostri nemici.

lunedì 23 luglio 2012

Il giorno arriva presto
per chi non sa dormire
i sogni mal sognati ti salutano
ti lasciano e forse mai stati qui
il cuscino è pesante
uno slancio per alzarsi
ed uno sbadiglio per restare
la testa è pensante
sopra a gambe "fico fico"
resistere al montante del sole
donare i fianchi fino a sfondarsi di caffè
e di qualche buongiorno
sorrisi a disperdersi sui lavori quotidiani
qualche cosa di buono succede anche
ogni tanto
di nascosto e con discrezione.

venerdì 13 luglio 2012

ero alla ricerca di qualcosa
in quella melma umana
forse di me
sapevo di esserci
ma non sapevo come
birra in mano e sorrisi in faccia
ti fan l'abito più bello
e via di pacche e di saluti e di frasi già dette
la serata correva come poteva
l'aiutavi tu con qualche superdrink
le ferie già andate
la voglia ormai finita
la musica incessante
qualche bestemmia in discrezione
per almeno pensare di poter spezzare le manette
dentro alla cella del venerdì sera.

giovedì 5 luglio 2012

Non si era ancora capito
da che parte tirasse il vento
di soppiatto sotto copertura
ma nel letto di altri
si annaspava su mari in burrasca
e le navi appena più in là
salutavano e continuavano ad andare
"finchè la barca va lasciala andare"
cantava una stronza
poco importa chi ci schiattava sotto
ovviamente si procedeva per il bene dell'equipaggio
"o con noi o sotto di noi"
io fortunatamente il mio salvagente sempre nelle mani
ma il mare è grande e fa paura
a volte lasciare la gente salva vuol dire ucciderla poco dopo
e niente è in salvo se non c'è scritto "fine".
Il fine giustifica i mezzi e allora tutti sotto sorridenti
non annaspare ma lasciarsi andare
ridere mentre la nave ci si appoggia sopra
si è soltanto "grasso" dentro ad ingranaggi arrugginiti.

lunedì 2 luglio 2012

era forse l'ora di spiccare il volo
spiaccicato un po' più in là
o forse
divincolarsi tra le lenzuola
tra incubi e bagnati umori
oppure
lasciarsi tutto alle spalle
e correre verso il tramonto
o ancora
sfidare il primo mulino a vento
e batterlo persino
o solo
far pace coi desideri
e far due conti con quello che restava.

lunedì 25 giugno 2012

Era un caldo porco
andavo di vino bianco
cercavo refrigerio
e più bevevo e più sudavo
e allora via al prossimo bicchiere
ci volle un attimo
e qualche asciugamano
ed ero su altri pianeti
lo stereo passava la musica mia
io pensavo alla musica, alla poesia non letta
a quella che potevo far leggere
la serata correva
la tv accesa esigeva attenzioni
io attento alle ombre intorno
rimasto con l'amore di un cane
per molti è nulla
ma nel nulla è tutto
aggrappato alla sua zampa
il baratro appena sotto di me.

martedì 19 giugno 2012

Il caldo esplode
non bastano estintori
estinte le fredde nevicate
erano davvero qui mesi fa?
Carni a sudare
sotto sole incazzato
mille profumi a coprire
il puzzare di vita
bambole in mostra
nelle ultime spiaggie
e di plastica sanno
le curve strategiche
perfezione a sfiorare il divino
e di vino riempire le sere
per riuscire a respirare
in questi giorni accaldati
da sole e vampate.

mercoledì 13 giugno 2012

gli amici sono andati
restano di loro vuoti resti
di vetri e di anime
luci da soffitti regalano ombre
non sempre vere non sempre belle
anime ai più invisibili
danzano ancora su quel che resta
piatti sporchi tovaglioli marci
briciole seminate
risate nascoste.
la birra fa sempre il suo lavoro
prima dopo e durante
prima per prepararsi
dopo per accettarsi
durante per regalare
duramente sorrisi.

venerdì 8 giugno 2012

...è una serata così,
di ricordi e triplo malto
niente in tv e niente rumori
solo ricordi a bussare
in certi stomaci
e menti perse a sognare
il prossimo sogno
è un viaggio bellissimo
una danza non saputa
un dejavù dimenticato.
Cash che mi chiama e che vuole
attenzioni
io che rispondo forse distrattamente
"a cuccia adesso"
anche il frigo è vuoto
in qualche istante
lancette morte
e notte infinita
il pub chiuso
l'amico a casa propria
forse è l'ora dei sogni
o del non saputo sapere
il saggio tace sempre quando
l'ignorante alza la voce
non vigliaccheria ma altri pianeti
assolutamente lontani
e solo da ammirare.

mercoledì 6 giugno 2012

... che alla fine è tutto uguale
casa nuova casa vecchia
gatti qua e gatti là
a girare le solite palle
e vuote le solite tasche
tra terremoti e scalopendre
si passa la giornata
il gatto caccia quel che vuole
il cane dorme quel che può
in tv emigranti in massa
ammassati e grati allo scafista Dio loro
che si emigra a vent'anni per avventura
e venti di più per sconfitta
a trentasei si cambia per noia
e ci si ritrova ad annoiarsi
con inedita birra nera.
Cambia un po' tutto ma resti tu
il tuo mondo e il tuo male
un po' sottosopra
tutto a premere
su una milza andata a male.

giovedì 31 maggio 2012

cuore

dal mio vecchio blog

venerdì, 22 febbraio 2008


I perdenti hanno un gran cuore
e spesso li vedi indaffarati a
nasconderlo
dentro cappotti appoggiati in attaccapanni di bar
amati da malfamati signori.
I perdenti hanno un gran cuore dicevo,
lo usano spesso come sveglia alla mattina,
ci condiscono minestre altrimenti poco salate
oppure ci riescono,
solo loro,
a trasformarlo in martello cattivo
contro menti subdole. 
Il gran cuore dei perdenti
batte sempre a modo suo
e palpitazioni ambigue le leggi su
visi sempre tragicamente allegri
alla vista di vittoriosi signori.
Che quando gli ultimi saranno i primi
il cuore dei perdenti sarà fermo già da un po'.
Da sempre sulla linea di partenza
che la corsa l'hanno lasciata fare agli altri.

venerdì 25 maggio 2012

ultimo scritto da queste mura
la vita si sposta
lontano appena più in là
e continuano ad ondeggiare
pensieri cullati
vino birra ed altri superdrink
ci sto bene ancora qui
qualche ricordo spinge ancora
però di nuovo si parte
costruire per abbandonare
altro cane mi aspetta
Pink viene con me
e mi lecca ancora in qualche sogno
bicchiere di carta
l'argenteria già spolverata per farsi guardare
il cuore che batte e un venerdì che chiama.
Beato mondo incosciente
ancora ti sto dentro
e tanto non mi caghi.

mercoledì 23 maggio 2012

Il gatto mangia
sono le 15:21
il mondo rotola comunque
su se stesso e un pò più giù
il baratro ci piace
non esiste il fondo
lontana sembra
una fine
miele o sale su ferite
cambiano percezioni
resta la realtà
nuda e cruda
con qualche gloria
in alcune sere
in qualche bar
dentro certi bicchieri
ci si potrebbe danzare
fino al mattino
e l'alba persino
potrebbe non accecare
chi vede doppio non vede niente
e questo spesso può bastare.

martedì 15 maggio 2012

Ero seduto accanto all'altro mare
tramonto rovesciato
confusa organizzazione
solite tragedie.
Birra su un tavolo di un bar
a guardarlo poteva essere  cubano
amiche a raccontarsi
drammi soliti dal solito "Amore della vita".
Ascoltavo evitando di aggiungere
anche i miei drammi
assolutamente diversi
e simili e poveri e tristi
come tutti.
Ascoltavo e mi veniva da pensare
che il Vero Amore
che comunque
poteva sempre tradire
era quello verso sè stessi
difetti come carezze
tic a scandire quotidianità.
Mentre il sole ci cadeva addosso
provavo a convincermi del mio pensare
osservavo tette e culi in ritirata
tutti belli ma nessuno perfetti
come quelli a cui avevo donato
il mio bel pezzo di cuore.

martedì 8 maggio 2012

A me frega il vino
il vento sulla pelle
il sole al mattino
mi frega le fusa dei gatti
il caldo soffice del materasso
le risa dei matti.
Mi frega la poesia
la canzone non mia
i sogni ben fatti.
Mi lascio rubare l'anima
dal vortice di foglie
dal turbinio di voglie
da film rivisti
e ricordi a tinte storte.
Non è colpa mia
se non piaccio ai più
se piace farmi i fatti miei
se viaggio solo e spesso di fantasia.
Ma mi tocca di vivere pure a me
e così ci si prova
senza pensare agli altrui pensieri
sondaggi o voti
mente aperta e pieni bicchieri.

lunedì 7 maggio 2012

erano venti a soffiare
bicchieri pieni
queste le notti
tra candide mura
focolare acceso
qualche istante
non sono da lotta
al tavolino la vittoria
se son vuoti certi vetri
mi dicono scrivi bene
che nel male al peggio
ci passeggio
non vi nego un sorriso
anche nel senza fine
il finale viene fuori
spesso divertente
per chi sa piangere bene.


martedì 1 maggio 2012

soulweeper

fu palco di nuovo
esplosione di nervi
tempo incerto nel cielo
tempo certo in levare
e lontano nubi pronte
primi accordi e qualche brivido
birra in vena
cuore in gola
premere la corda
plettrate uno-due
la testa batte a ritmo
polso fuori tempo
qualche goccia infrange sogni
si ferma la giostra
uscita in fondo a destra
tempesta a placare
questo mare di emozioni.

giovedì 26 aprile 2012

Era una foto e
poco altro
dentro a qualche pensiero
ma fiamme e voglie
dentro a sangue e nervi.
Il buon senso mi consigliava
di tenere per me
i fuorigiri ormonali
e tornare educato
e insospettabile
alla mia quotidianità.
Avevo nelle vene
fiumi in piena
e sul viso
l'innocenza puttana.

martedì 17 aprile 2012

Cercavo di passare il tempo
concentrandomi
nel farlo passare
lancette ferme
ormoni a mille
e il gatto dormiva
su lenzuola pulite
da ogni detersivo
per ogni mia sporcizia
e profumi di primavera
rimanevan sui capi
e a chinarli
per lasciarli andare
ma venti gelidi ancora
riempivan i propri spazi
si rimaneva da soli
una canzone
un film
e la tua pagina amata
a farti compagnia
su questa
troia primavera.

domenica 15 aprile 2012

verbale del 13-4-12

Nella piazza c'era finalmente fiducia
speranza a vista d'occhio
spazi chiusi da sorrisi
maldicenze ancora
ma distanti.
Per un po' l'invincibilità tornò
dalla parte dei giusti
e la pioggia a lavare
le sporche coscienze.
Tutti felici di tanto entusiasmo
e la grinta in omaggio
a parlare da un palco...
Nel tornare verso l'auto
cantavo "singing in the rain"
la gente non poteva capire
la mia speranza veniva rafforzata
dal vedere quell'ulivo
incastonato su di una terrazza
a venti metri da me.

giovedì 12 aprile 2012

Era un sogno
io dormivo
ma senziente
me lo godevo
il sogno
e lei c'era lì
in quel letto caldo
e accanto
leggera
appena un respiro
nel sogno
mi diceva
svegliati
è tempo anche
di sognare
da solo.

lunedì 9 aprile 2012

Altra serata
tristemente simile
ad altre serate
trascorse così
gettate via
sprecate
di sorrisi forzati
su pensieri distanti
diversi
non loro.
Si aspetta l'ora
per alzarsi da lì
tornare
nelle tue stanze
tra le tue cose
le tue sconfitte
che almeno
ho partecipato.

sabato 7 aprile 2012

In questa casa
peli di gatto
a danzare
sospensione nel vuoto
con polvere invecchiata
coppia stretta in un casquè
fusa feline
dettano il tempo
battere e levare
e lingua a pulire
valzer leggero
sotto lame di luce
miliardi di watt
pezzi di sole
a sfondare persiane
timidamente
troppo mattinieri
sempre
su questi occhi
ci si gode la danza
senza biglietto
spettacolo onesto
per mattine solite
e decisamente
sole.

martedì 3 aprile 2012

Vento a soffiare
gatti a noscondersi
tempesta si diletta
in fulmini e saette
la paura fa novanta
e la si vede addirittura
su quelle schiene feline
io mi nascondo un po' da me
che dio mi fulmini
con questi fulmini meravigliosi
dal mio vecchio blog


domenica, 09 dicembre 2007


Stelle vispe scacciano nubi. Acqua caduta con forza, nascosta ora in rivoli sporchi, cerca la via per il mare. Io la indico con sicurezza "per di là" , dico. E lei m'ascolta, prende discese scoscese e protese ad andare verso abissi da mostri abitati. E forse questa stessa acqua la respirerà l'ultima delle balene e le vie del mondo portano tutte poi, in un unico posto. Quello che puoi sapere sempre e solo tu. A Roma per esempio, o forse qui, in questo angolo di terra ammucchiata un tempo da mani contadine ed ora stuprata da cementi ferocemente armati di ignorante disprezzo. Resti tu ad osservare questo correre cercando di lasciarlo puro da commenti superflui. Che giudica poi chi vuol essere giudicato e si addormenta con sogni leggeri sempre l'anima buona

lunedì 2 aprile 2012

Mi rimane un'altra birra
e poi l'oblio
parole a rincorrersi
dietro a un cursore
e a un cuore
on-off
resta soltanto il suo ricordo
e di qualche sorriso
spalmato su foto
ricordo per chi vede
e sente ancora
profumi
nuovi fiori a primavera
spinge il vento
questa sera diversa
tremenda sera
corri via da me
da questa stanza
e cuore
dove non potrei vederti
se ti cerco
eccoti.

mercoledì 28 marzo 2012

Uno sceglie la sua vita
c'è ben poco da fare
non ci si combatte
con le scelte degli altri
ci si arrende
e le si accetta
bandiera bianca a sventolare
su anime fragili.
Ci si crede vincitori
e la realtà ti sveglia
di soprassalto
si perde sempre
e sempre si paga
scelte altrui
forse condivise ma
mai capite
e allora si volta
pagina o carta
Fabrizio cantava anche questo
nella sua strada
e qualche orecchio l'ha ascoltato.
Un nuovo libro da leggere
dello stesso autore
mi rimane
"tre volte all'alba" si chiama
io perdo sempre
ma col premio di consolazione.
E' di un allergia leggera, bella
la primavera.
Farfalle a volare su riscaldate anime
e qualche campo
ora più vispo
si gode tutto il suo brusio
donato da mille insetti
e mille fatti
nascosti tra foreste di spezie, verdure
e di qualche verde qualsiasi.
Tu ci butti gli occhi in quell'oceano
e ci trovi di tutto
avventure, amori
ed anche il silenzio
nascosto in qualche fosso
per non disturbare
la nostra eterna
inutile corsa
con decadente arrivo.
Un grillo suona ed irride
la solita formica,
il cane pensa ad altro,
io sdraiato in quell'oceano
mi coccolo da solo.

lunedì 26 marzo 2012

La poesia è ovunque ed ovunque c'è poesia...
La puoi scorgere in un alba estiva
in un fiume in piena
c'è sempre negli occhi del tuo cane
o nell'erba distesa dal vento
la poesia è ovunque ed anche dentro te
nel tuo viso allo specchio
nel tuo frigo vuoto
sul fondo del bicchiere
ovunque trovi poesia
in quattro note pulite o distorte
nel rumore delle fusa dei tuoi gatti
in qualche ricordo immerso in qualche foto
e nei suoi capelli neri...
Ad essere bravi lettori
si può legger poesia in ogni cosa
e a saper scriverci sopra qualche riga
si possono incantare momenti.

domenica 25 marzo 2012

A volte la speranza nasce dal nulla
dal vedere un fiore sbocciato
da una serata andata meglio
da quel tuo viso allo specchio
che per una volta te lo fai piacere.
La speranza nasce dal nulla
forse è in letargo
da qualche parte
dentro noi
la mia di solito la trovo nelle scarpe
da tennis e quando non corro
e posso giurarci
sulla sua buona salute.
La speranza nasce dal nulla
ma spesso come tutto ha vita breve
il gioco è bello quando è corto
e il Corto così si chiama se non supera
i quindici minuti.
Dal decimo a me stanca già
e quindi faccio spesso finta
di non conoscerla per niente.

venerdì 23 marzo 2012

E' un po' come quando
si corre tra la pioggia
per non bagnarsi
e ci si bagna di più
uomo furbo di furbizia andata a male
un bimbo che piange
esserlo e non saperlo
vuol dire incoscenza o
geometrica sapienza
per restare vivi
sorridere alle disgrazie e sfortune
va tutto bene e ti porgo l'altra chiappa
approffita della pecora smarrita
mio buon samaritano
fanne carne e calde coperte
lei sorride ancora
lei sorride sempre
inutile bestia ed inutile uomo
il mondo gira e ci prende le misure
ci preparasse qualcosa di grosso
il reset al prossimo angolo
sorridere ancora
annaspando nel letame
nel sapere di essere 10 cm
più alti del nostro vicino.


lunedì 19 marzo 2012

Era un amore fatto per durare
il tempo di un flash
eterno in foto datate
dotate di colori fermi
e calori a colare
su questi minuti.
Munito di speranza
aspettavo un segnale
ma un monito a non sperare
mi consigliavano le stelle.
"E domani è un altro giorno..."
mi diceva il vecchio film;
il film invecchiò male,
lei rimase sola
il giorno altro
si divertì a fotterci
tutti quanti.

mercoledì 14 marzo 2012

Alla fine tutto cadde
mille pezzi di vetro e di cuore
a leccare le ferite un cane
a raccogliere i cocci
questo cielo di stelle
vento sulla pelle a cicatrizzare
forse la via si farà da sola
e in fondo quasi impercettibile da qui
il segnale
"tutte le direzioni"
e ovviamente non saper
quale la giusta possa essere
basta che sia in discesa e senza curve
prima si parte e prima si arriva
distesi sotto 2 metri di terra.

domenica 11 marzo 2012

Nell'aria soffiava il freddo marzo
una passeggiata attraverso di esso
il cane inseparabile al fianco
a tirare
a fermare
ad irritare
l'eroica andatura.
Il mio culo per un pomeriggio
spronato dal divano
separato dal divano
orfano di divano
si divincolava su strade come un randagio
la primavera provava a penetrarti nella pelle
ma solo in quei momenti
di ombre dribblate
tutta la primavera in qualche raggio di sole
tutto il sole tutto lì
sopra a venti del nord
sopra questo paese
sopra ad un cane irritante
e a un culo randagio.

giovedì 8 marzo 2012

Altra sera e giri di bevute
meno male la luna piena
di rancori e non di me
e meno male a questi gatti
e questi cani
e all'umanità che di merda
si illumina compiaciuta.
Il tempo passa
è passato già
e al bancone ti sentivi già vecchio
andato per le tipe giovani
giovane per le tipe andate
accusare un po' d'alcool
e al collo
un collare di guai.
Ti rimaneva per parlare
un collega
un vecchio amico
una corona di spine.
Che non passi questo tempo
ormai passato
che si fermi a chiedermi
almeno quanta giovinezza
ancora tengo
nella tasca sinistra.
fusa di gatto
e nella stanza
silenzio.
per un attimo appare
Tranquillità
per dirmi
che deve andare.

lunedì 5 marzo 2012

dell'inverno che fu

Rimanevan sinuose e bianche
lingue di neve
sui bordi dei campi
ai lati delle strade
su qualche anima
pronta a scaldarsi
anche al loro freddo
leccare
lingue a bagnare
ancora e per poco
i futuri sudati campi
e qualche anfratto
di topi e d'amore
il sole adesso
dettava le sue regole
e riportava al suo ordine
erbe adagiate
dal peso di quella bianca
e innocente domani acqua
ai bordi del mondo
rivoli d'acqua
a scivolare verso
il nero
di un buco.

sabato 3 marzo 2012

istantanea

Ci son serate
che sono sole
e le accompagni
quindi
per la via.
La mano fredda nella tua
sorriso forzato
tempi morti
e sedate emozioni.
Seduti nella stanza
corre il mondo fuori
più in là
la serata chiede coccole
Bourbon ai vincitori
ai vinti
alla serata
e a me.

domenica 26 febbraio 2012

La gente mi diverte e mi spaventa
come un film uno spettacolo da vedere
da seduto e da lontano
pausa primo tempo
e birra per digerire.
Inutile gente
pensano di saper pensare
e si trafiggono di insulti
su un gol male segnato
o non assegnato
e un risultato che a cambiar gli ordini degli addendi
non cambia perché non c'è.
Io e la gente.
Rapporto strano
conflitto aperto con la stupidità
e loro la portano nei taschini
e la chiudono nelle cassaforti
e ci girano a braccetto la domenica
amanti del bel vestire e del nulla essere
le mie clarks ti dicono che ho gusto
le tue clarks mi fanno vomitare.

sabato 25 febbraio 2012

Quasi una settimana in casa in balia dell'influenza e ti svegli con un occhio gonfio come pestato da qualche sogno, qualche speranza che te le ha date di santa ragione. La notte porta consigli e qualche livido, lascia segni e si prende il resto. Vagolo in cucina come un clandestino. Poi la vita mi chiama e mi strattona. C'è da lavarsi da una settimana di letto, c'è da ripulirsi da malanni e microbi. Esco col cane e la buona volontà al guinzaglio... farò una corsa, una lunga corsa depurativa. Il mondo come tapirulan e il benessere al di là del prossimo avvallo. Se torno vivo ve lo dico.

giovedì 23 febbraio 2012

Stasera leggo Bukowsky
ho il pc acceso
la tv va da sola
la birra stappata
la noia nell'aria
l'acquario in stand-by
il neon sa di bianco
il muro di muffa
l'anima è al contrario
il cuore sgonfio.
Leggo e mi ritorna la voglia di dirvi
che ho provato a fare
ma la gente tira il suo freno a mano
a suo modo
la gente ti frega
e i momenti sono istanti
lunghissimi
che invecchiano
anche i ricordi
e il solo esserci
è un vincere
che assaporo solo io.
Non sono migliore di molti
ma di molti il migliore
e spesso me ne vergogno
di cotanta superficiale cultura.
C'è da leggere il mondo dopo tutti i libri
e siamo irrimediabilmente in ritardo.
Resta solo da spostare le lancette
ed inorgoglirsi della nostra
stupidità.
DAL MIO VECCHIO BLOG


sabato, 06 ottobre 2007


Non è colpa mia

Se l’autunno assassino uccide foglie

Inermi

A colpi di vento

E non è colpa mia

Se la notte riesce a rubarsi sempre il giorno

E le ombre decidono di andare con lei

Non è mia la colpa

Se il neon sopra di me sta morendo

E lascia gli ultimi lampi

Di follia controllata

E non è mia la colpa

Se rimasto solo ho solo trovato

Un percorso percorso da un nuovo me

Non è colpa mia se lo stereo

Manda ancora musica buona

Ed il bicchiere viene sempre riempito

Dopo l’ultimo “salute”

E il cane scodinzola di continuo

E forse dopo una serie di pioggia/sole/pioggia/pioggia/sole

Il giardino dietro casa si guarnisce di erba nuova

Non è colpa mia se dopo un pianto un sorriso mi sfugge dai denti

E se la pasta mi ottura una carie

Non è mia la colpa se ci provo e di culo mi riesce

Non è colpa mia se tutto questo far nulla mi porta

Alla fine ad aver fatto qualcosa…

Forse la colpa non è mia se il mondo si sente offeso.
La casa puzza di merda di gatto
è che il mio gatto quando caga si fa sentire
non resta dietro nella classifica
qui non si gioca per partecipare.
Fanno la loro vita e nulla chiedono
i miei gatti
solo cibo e un posto per cagare.
Che in fondo è l'unico scopo
per l'uomo mortale.
Per sempre
Io t'odio?! . . . Non t'amo più, vedi,
non t'amo. . . Ricordi quel giorno?
Lontano portavano i piedi
un cuor che pensava al ritorno.
E dunque tornai. . . tu non c'eri.
Per casa era un'eco dell'ieri,
d'un lungo promettere. E meco
di te portai sola quell'eco:
Per sempre!

Non t'odio. Ma l'eco sommessa
di quella infinita promessa
vien meco, e mi batte nel cuore
col palpito trito dell'ore;
mi strilla nel cuore col grido
d'implume caduto dal nido:
Per sempre!

Non t'amo. Io guardai, col sorriso,
nel fiore del molle tuo letto.
Ha tutti i tuoi occhi, ma il viso
non tuo. E baciai quel visetto
straniero, senz'urto alle vene.
Le dissi: «E a me, mi vuoi bene? »
«Sì, tanto! » E i tuoi occhi in me fisse.
«Per sempre? » le dissi. Mi disse:
Per sempre!

Risposi: «Sei bimba e non sai
Per sempre che voglia dir mai! »
Rispose: «Non so che vuol dire? »
Per sempre vuol dire Morire. . .
sì: addormentarsi la sera:
restare così come s'era,
Per sempre!

Pascoli
Alla mia nazione
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

P.P. Pasolini

lunedì 13 febbraio 2012

presa dal vecchio post, quando Marianna era un ipotesi e adesso è Marianna (a Fabrizio Magrini)

sabato, 29 settembre 2007
Tu e le tue notizie bomba/ tu che non ti scomponi/ tu che dici vedrò che sarà/ tu che sai d'amare ma non sai l'amore/ tu che sai l'amore ma il mondo non sa te/ tu che dici andrò a Barcellona perchè a Malpensa col cazzo/ tu che dici ma in caso poi come ci si vede?/ tu che di assenzio ne chiedi uno ma poi hai l'amico che ti ci affoga/ tu che mi regali un tuo quadro per il bar con una dedica troppo bella/ tu che la dedica è per me, ma cazzo se ti ci ritrovi/ tu che si è provato a bere tutte le birre e la cameriera poi ci avrà mandato a cagare/ tu che non si ha una lira ma oggi vai al casinò a Lugano/ tu che mi hai chiesto di venire ma ho meno soldi di te/ tu che se vinci qualcosa me lo dai al bar/ tu che insieme si prende per il culo Gallo che il mondo l'ha fatto sfigato/ tu che a parlare di sfighe qui è meglio star zitti/ tu che mi dici dormi da Gallo ma con me ho sector e rischio come voglio/ tu che ci siamo capiti da 15 anni/ tu che è da un po' che invece di ciccio mi chiami sentimento/ tu che se questa volta svolti lo fai sul serio/ tu che se fosse sarei zio?/ tu che se te la dedico mi mandi a cagare/ tu ed io che abbiamo passato una serata da paura/ tu ed io che "mosche da bar" ci fa una sega.
Tu che se chiami, lo sai, io volo.
Nel silenzio di un istante
la testa cade nel cuscino
il cervello chiude al razionale
un colpo d'arma da sonno
fantasia che riprende i suoi spazi
volare volare volare più in alto del sole
o annaspare quaggiù
tra mille beni e il bene mai
il dare vince sempre sull'avere
e all'ora manca il suo ultimo toc
io rubato tutti i suoi tic
che mi contraddistinguono
nel vivere lento quotidiano istante.

domenica 12 febbraio 2012

alla mattina e al mondo bianco , buongiorno. e al freddo pungente e a un cane che piange , buongiorno. al sogno andato e all'altro che deve venire , buongiorno. a me che scrivo e all'acqua che bolle , buongiorno. e a te che c'eri poco fa, poco prima, appena prima dell'inverno, così freddo e troppo bianco, che mi dissi vado e dissi sì, che non tornasti in tempo e la neve ci travolse. buongiorno a te che possiedi ancora questi spazi. ma non li hai portati via con te.

sabato 11 febbraio 2012

neve e ancora neve. la gente è pazza sotto la neve. paura di non poterne uscire da tutto quel bianco. in panico danzano sui ghiacci ed urlano e si lamentano fino all'ultimo fiocco. ed il mondo se ne frega e continua a pinagere di bianco sporco su queste carni.